Competenze chiave del talento 4.0 per il settore della logistica
La digital transformation sta cambiando il volto della logistica digitalizzando i processi di produzione e informatizzando le attività di magazzino. In un contesto simile, il talento 4.0 assume un ruolo decisivo in quanto possiede le skill necessarie per traghettare le imprese verso la quarta rivoluzione industriale.
Con l'avvento dell'industria 4.0 e con il conseguente plasmarsi della logistica ai modelli avanzati del manufacturing, la caccia ai talenti digitali si è convertita in una priorità per le imprese.
Le sfide che attendono talenti 4.0
Le nuove tecnologie hanno migliorato l'organizzazione dei processi di produzione, stoccaggio e distribuzione. Allo stesso tempo però, hanno generato una serie di nuove esigenze che coinvolgono i professionisti del settore. Le elenchiamo qui di seguito:
- Analisi dei dati (a cui oggi si fa riferimento anche con l'espressione data mining). Si presenta la necessità di estrapolare e interpretare i dati raccolti dal sistema ERP e dal software WMS.
- Implementazione del WMS. Si tratta di una fase che richiede la partecipazione di tutta l'impresa, oltre a una figura che sappia coordinare l'integrazione del software coniugando le esigenze dei fornitori del servizio e quelle dell'impresa.
- Automazione dei processi di magazzino. Il talento 4.0 deve avere le competenze per aumentare l'efficienza e la produttività dei magazzini automatici.
- Sviluppo della strategia omnichannel e dell'e-commerce. Sono le sfide che interessano la logistica da vicino. Da un lato è necessario integrare i diversi canali di vendita perché i clienti vivano un'esperienza d'acquisto perfetta; dall'altro, ci sono le problematiche legate al commercio elettronico che hanno bisogno di idee innovative per essere risolte (come ad esempio "l'ultimo miglio") . Le aziende hanno bisogno di figure in grado di creare una continuità tra il mondo online e le fasi operative logistiche.
Ognuno di questi punti aiuta a tracciare il profilo del candidato 4.0, che deve inevitabilmente possedere una formazione specialistica, capacità di adattamento, visione analitica e una forte propensione al lavoro di squadra.
Ritratto del talento 4.0
Secondo uno studio realizzato dal Parlamento Europeo, nel 2020 ci saranno 875.000 posti di lavoro che resteranno scoperti per via della carenza di figure professionali adeguate. Si tratta di dati significativi che vengono ribaditi dall'esperienza diretta delle agenzie di recruitment e degli headhunter della logistica, che parlano di enormi difficoltà nell'acquisizione di nuovi talenti.
Ma non si tratta solo di incontrare il 'candidato ideale': Il problema è che le figure professionali più talentuose, una volta acquisite, vanno poi trattenute in azienda. Per questo le imprese elaborano offerte di lavoro che attraggano questi profili.
Come si fa capire se la persona che siete davanti a noi possiede il profilo giusto? Per saperlo bisogna conoscere i requisiti del talento 4.0. Li abbiamo raggruppati in questo breve elenco:
- Formazione universitaria, preferibilmente in ingegneria.
- Dominio della lingua inglese.
- Elevata conoscenza dei processi logistici e dei software per l'automazione.
- Leadership, proattività e problem solving.
- Pensiero analitico.
- Capacità organizzativa, di pianificazione e gestione del team.
- Soft skills.
Qualità del lavoro a tutti i livelli
Quando si parla di talenti 4.0 si tende a pensare solo ai profili professionali che possiedono competenze nell'ambito dell'automazione della robotica. È importante invece comprendere che il moderno paradigma industriale guarda alla supply chain come a un mosaico di attività, ognuna delle quali deve essere svolta in maniera qualitativamente eccellente. Gli operatori, gli addetti al picking, i carrellisti, tutte le figure professionali della logistica devono ricevere una formazione adeguata perché l'impresa risulti competitiva.
Il cambio di prospettiva portato dalla logistica 4.0 si concretizza nella capacità di immergere la forza lavoro nella digitalizzazione dei processi rendendola partecipe di questa transizione al digitale, limitando la normale resistenza al cambiamento. Affinché i cambi vengano accolti positivamente, meglio seguire questre tre buone pratiche:
- Far sì che i lavoratori si sentano partecipi del processo di digitalizzazione, assegnando a ognuno un ruolo a seconda delle proprie skill.
- Coinvolgere i propri dipendenti in programmi di aggiornamento e formazione che facciano da catalizzatore delle loro abilità e potenzialità.
- Sviluppare dei programmi di formazione sul campo.
Non solo ricerca di nuovi talenti, ma anche formazione. Costruire le competenze digitali dei propri dipendenti è oggi più necessario che mai.
L'essere umano è al centro e il talento resta indispensabile
Si tende a pensare che l'industria 4.0 sia svincolata dall'uomo, ma non c'è niente di più sbagliato. L'uomo è la macchina di riferimento per i sistemi automatici e il talento umano è ancora un key driver di crescita per le imprese. Ora più che mai c'è bisogno di figure professionali in grado di comprendere a fondo le trasformazioni tecnologiche e digitali che caratterizzano i nostri tempi e marcare la rotta per navigare nelle turbolente acque del cambiamento.
Ecco perché è importante guardare al futuro e non limitarsi solo alla ricerca dei talenti. Bisogna investire in programmi e accordi con gli enti formativi e le università allo scopo di insegnare le competenze 4.0 ai manager e al personale della logistica del futuro. È vero che le imprese puntano sempre più sull'automazione, ma hanno ancora bisogno del carisma, e questo, per il momento, è umano al 100%.