Velocità per una supply chain immune

26 giu 2024

Nel loro libro Flow: how the best supply chains thrive, gli esperti Rob Handfield e Tom Linton collegano il successo della supply chain alla sua capacità di fluire; un concetto strettamente legato alle proprietà della natura. Applicandone le leggi, esplorano l'impatto della fisica sulle politiche del mercato globale e offrono consigli e strategie per ottimizzare qualsiasi attività.

Il raggiungimento di una maggiore visibilità non è sufficiente per aumentare la velocità

La velocità, determinata dal tempo e dalla distanza, è uno dei molti vettori temporali di interesse per i fisici. In fisica, la capacità di aumentare la velocità influisce su qualsiasi risultato atteso. Lo stesso vale per la catena di approvvigionamento. Velocizzare qualcosa è generalmente preferibile in quanto aumentare l'alacrità del movimento dei materiali o della fornitura dei servizi ha pochi svantaggi. Questo concetto universale è diventato il fulcro di numerosi consigli direttivi incentrati sui risultati finanziari, molti dei quali sono associati a miglioramenti della velocità. Ecco alcuni flussi finanziari legati a questa grandezza:

  • Molte catene di fornitura globali utilizzano il capitale circolante, piuttosto che i margini di profitto, come indicatore chiave del loro rendimento. Il capitale circolante è il risultato più evidente della velocità del flusso finanziario di un'azienda, poiché il flusso di cassa accelera nel tempo.
  • Garantire che le scorte siano in costante movimento è fondamentale per una supply chain sana.
  • La velocità di pianificazione e di esecuzione può portare a migliori risultati nel servizio clienti e nei resi, a una maggiore agilità nel rispondere ai cambiamenti e a tempi di reazione più brevi alle interruzioni.
  • Un rapido processo decisionale di fronte a gravi interruzioni della supply chain può limitarne significativamente l'impatto, poiché agire sulla base di informazioni in tempo reale può mitigare i potenziali disastri.

La capacità di un'azienda di agire in base alla notifica tempestiva degli eventi è fondamentale per creare una risorsa organizzativa per il futuro: l'immunità della supply chain. La definiamo come la capacità di un'organizzazione di rilevare i cambiamenti nel proprio ecosistema, riconoscere le alterazioni delle condizioni e rispondere agilmente per adattarsi a tali cambiamenti. Tuttavia, molti di noi che lavorano nella supply chain si sono resi conto che non è sufficiente scoprire dove si verifica un'interruzione, ma è essenziale sapere cosa fare in caso di emergenza.

Garantire che le scorte siano costantemente in movimento è fondamentale per una catena di approvvigionamento sana

Ciò significa disporre di un manuale che indichi la risposta da dare e fornisca le linee guida da seguire quando si verifica un imprevisto. Il manuale deve essere abbastanza generico da coprire ogni possibile minaccia. È inoltre necessario sapere come ridurre al minimo i potenziali effetti dei malfunzionamenti della catena di approvvigionamento che potrebbero portare alla chiusura dell'azienda in caso di un evento globale come una pandemia. Inoltre, è necessario un piano per migliorare l'immunità della supply chain. Due dei principali requisiti per raggiungere questo obiettivo sono la visibilità e la velocità.

Incrementare la velocità degli asset: il flusso delle merci

Spostare le merci e prendere decisioni rapidamente può garantire una maggiore immunità alle interruzioni dell'ecosistema. Ma perché le organizzazioni non adottano queste pratiche più spesso? Ecco tre azioni cruciali per ottenere una velocità di inventario ottimale:

  1. Assegnare la responsabilità della generazione delle liste di materiali dall'inizio del ciclo di vita di un articolo.
  2. Progettare i prodotti per la gestione del ciclo di vita tenendo conto del modo in cui i beni e i componenti fluiranno durante il processo.
  3. Migliorare la comunicazione tra vendite e pianificazione della supply chain. Questo porta a un coordinamento più efficace tra fornitori e clienti.

Lo stock che non si muove crea attrito, l'opposto del flusso. L'overstock diventa una spesa anziché un profitto. Accorciare le distanze tra fabbriche, fornitori e clienti riduce il tempo necessario per spostare le merci tra di loro. Le aziende diventano più agili eliminando gli scarti di produzione e aumentando la velocità di movimento dei materiali tra le parti della catena di fornitura. In questo senso, le supply chain agili si intrecciano con le leggi della fisica.

Gli autori raccomandano di investire nel monitoraggio degli eventi in tempo reale

Ostacoli al flusso dello stock

Quando le scorte si accumulano, diventano completamente stagnanti. In alcuni casi possono rimanere in magazzino per molti anni prima di essere scoperte e vendute come scarti o gettate via. Esiste un termine contabile per indicare questa spiacevole situazione: eccesso di stock e materiali obsoleti. Si tratta di un problema che preoccupa molti responsabili della supply chain e vale la pena di esaminare le ragioni per cui si verifica.

In un recente seminario tenutosi presso la North Carolina State University si è discusso del motivo per cui i flussi di inventario vengono rovinati, con il risultato che spesso le scorte vengono scartate o vendute scontate, con conseguenti costi finali. I manager che hanno partecipato al seminario provenivano da molti settori diversi, tra cui quello farmaceutico, elettronico, chimico e automobilistico. Tutti i manager hanno individuato le ragioni comuni per cui le scorte smettevano di fluire nel tempo. La bassa rotazione dell’inventario era spesso la conseguenza di decisioni non allineate in aree quali il ciclo di vita del prodotto, la standardizzazione della progettazione e le previsioni di vendita promozionali. Il costo delle scorte in eccesso spesso non era misurato in modo efficace e quindi veniva spesso ignorato nei bilanci.

Per evitare eccessive differenze di inventario, le aziende devono documentare i fattori che incidono sui costi di magazzino, tra cui la manodopera (gli operatori di magazzino), i danni, la manutenzione, l'assicurazione di responsabilità civile, gli obblighi contrattuali, così come altri aspetti. Lo scopo non è quello di determinare le responsabilità, ma di garantire che tutte le parti, compresi i reparti vendite, produzione, acquisti e i fornitori, siano consapevoli del costo di decisioni infelici.

Le scorte si accumulano quando un articolo viene eliminato gradualmente o quando viene completato un progetto importante. In generale, ciò è dovuto al fatto che gli impegni contrattuali per la gestione dello stock non sono ben definiti e il costo degli obblighi nei confronti dei clienti spesso non viene considerato nel ciclo di gestione dei conti di vendita.

Tutti i settori sembrano avere un problema di stock che spesso viene frainteso e sottovalutato

Quando i gruppi funzionali non lavorano insieme per pianificare i cicli aziendali, è probabile che si creino complicazioni. È persino possibile che, tra vendite e operazioni, diverse divisioni acquistino gli stessi beni senza condividere le informazioni. Una di esse potrebbe avere un inventario del valore di 10 milioni di dollari mentre un'altra sta cercando il materiale per produrre gli stessi pezzi.

Il problema delle scorte è comune a tutti i settori e talvolta viene frainteso e sottovalutato. Ad esempio, un'azienda da 4 miliardi di dollari credeva che le sue scorte in eccesso fossero valutate 4 milioni di dollari. Tuttavia, uno studio dell'azienda ha scoperto oltre 44 milioni di dollari di stock in eccesso nei suoi magazzini. Quasi tutto il materiale era obsoleto, accumulato da almeno dieci anni, e i dirigenti non ne conoscevano l'esistenza.

Un altro problema è il ritardo che si verifica durante i cicli di pianificazione dei prodotti, quando vengono sviluppate le previsioni. La maggior parte delle aziende non vuole perdere nemmeno una vendita, quindi lo stock in eccesso alla fine del trimestre solitamente viene visto come un errore. Quando è presente l’overstock, spesso non viene riconosciuto e la decisione su cosa farne viene rimandata. Alla fine, i peccati dell'azienda finiscono nella catena di fornitura e le scorte in eccesso diventano proprietà del team di gestione delle scorte.

Le aziende dovrebbero analizzare e implementare le strategie descritte sopra per promuovere una maggiore velocità di inventario e del capitale circolante. Sebbene richieda un cambiamento nella mentalità e nella cultura aziendale, questo approccio può produrre risultati significativi. Il primo passo consiste nell'eliminare la mentalità di accumulo di alcuni dirigenti, che si sentono a disagio a non detenere grandi quantità di stock. Ne è prova l'eccesso di scorte che molte aziende hanno sperimentato anche durante le complicazioni della catena di approvvigionamento del 2021. Il problema è che hanno stoccato i prodotti sbagliati e non quelli richiesti dai clienti!

 

PRATICHE


In che modo il vostro settore e la vostra azienda definiscono l'ambito della vostra catena di fornitura?

PRINCIPI


Quali posizioni sostengono un quadro di politica legale ed etica per guidare i dipendenti?

PERSONE


Quali competenze sono necessarie per sostenere la missione dell'azienda?

FILOSOFIA


Quale approccio alla supply chain si adatta al settore, alla cultura, al tempo, alla tecnologia, alle capacità e agli obiettivi della vostra organizzazione?

PROGETTARE AZIENDE CON UNA SUPPLY CHAIN VELOCE

Non è sufficiente ottenere una maggiore visibilità per ottenere un incremento di velocità: è necessario definire un ambiente operativo che la favorisca. Tom Linton ha posto otto domande chiave che tutti i leader della supply chain dovrebbero considerare quando progettano la loro organizzazione per migliorare i flussi e ottenere una maggiore resilienza.

FISICA


Quali sono i requisiti strutturali in termini di luoghi, strutture e distanze per un'esecuzione efficiente?

PROCESSI


Come la vostra azienda metterà in atto la sua filosofia, le sue politiche e le sue pratiche?

POLITICHE


Quali regole sono necessarie per controllare il comportamento aziendale entro i confini legali ed etici stabiliti dalla direzione?

RENDIMENTO


Quali obiettivi indicano il successo? Il processo decisionale agile li supporta?

Manuale per l'immunità della catena di fornitura

Ecco alcune lezioni importanti che i lettori devono considerare:

  • Creare indicatori che forniscano segnali di allarme precoce sia per i problemi a breve termine che per le potenziali interruzioni a lungo termine, e stabilire una struttura di governance per agire di conseguenza.
  • Standardizzare parti, componenti e codici di riferimento per rendere più flessibile la supply chain.
  • Sviluppare una profonda conoscenza dei fornitori e delle capacità logistiche globali.
  • Utilizzare tecnologie di tracciamento in tempo reale e assegnare un team dedicato a questo tema.
  • Valutare le conseguenze di un mancato investimento in risorse per la protezione della catena di fornitura.
  • Utilizzare una struttura di leadership orizzontale per potenziare la capacità di risposta ai possibili disastri.
  • Dare priorità ai piani di approvvigionamento in base alla criticità.
  • Semplificare le contrattazioni e le negoziazioni per migliorare l'immunità.
  • Garantire la sicurezza di tutti i lavoratori lungo la catena di approvvigionamento.

La semplificazione dei flussi ha molte implicazioni per la progettazione delle future supply chain. In particolare, le guerre commerciali e le restrizioni COVID, che hanno portato le catene di approvvigionamento sull'orlo del disastro, stanno rendendo il flusso di merci sempre più importante per le imprese.

 

Flow: How the best supply chains thrive, Rob Handfield e Tom Linton Estratto da Flow: How the best supply chains thrive, Rob Handfield e Tom Linton. Copyright University of Toronto Press 2022. Tutti i diritti sono riservati. Ristampa autorizzata da Rotman-University of Toronto Press Publishing.

 


 

INFORMAZIONI SUGLI AUTORI

Rob Handfield, Professore alla North Carolina State University (Stati Uniti). ROB HANDFIELD
Professore con cattedra “Bank of America” in Supply Chain Management presso la North Carolina State University e direttore esecutivo della Supply Chain Resource Cooperative. È un esperto nei settori dell’approvvigionamento strategico e dello sviluppo dei fornitori.
Tom Linton, responsabile degli acquisti e della supply chain di Flex (Stati Uniti) TOM LINTON
Direttore degli acquisti e della catena di fornitura di Flex. Ha lavorato per 20 anni in IBM, dove ha fondato diversi centri globali, e la sua esperienza operativa è stata ampiamente riconosciuta. Nel 2019 ha ricevuto la Medaglia d'Oro J. Shipment dall'Institute of Supply Management.