I principali fattori che influiscono sugli accessi del magazzino sono la politica di gestione dei prodotti e le dimensioni dei mezzi di trasporto che accedono all'impianto. Nelle attività di movimentazione dei materiali, così come nei processi legati allo stoccaggio e alla distribuzione delle merci, si presentano cambiamenti continui che possono influire drasticamente al momento di progettare gli accessi del magazzino.
Accesso dei camion ai magazzini cross-dock
Numerose imprese applicano una politica di generazione e distribuzione dei prodotti che cerca di adattarsi alla domanda del mercato in tempo reale. In questo modo si cerca di evitare di produrre o di stoccare al di sopra o al di sotto delle richieste dei consumatori, ottenendo una maggiore competitività, capacità commerciale e redditività. Abbiamo parlato nel dettaglio di questa strategia gestionale nell'articolo dedicato al just in time.
La conseguenza più immediata di questo modello è che i fabbricanti hanno una continua necessità di fornitura di materiali provenienti dai loro magazzini o dai centri di produzione esterni. A tal proposito i centri di distribuzione devono possedere dei magazzini molto agili, in grado di ricevere e spedire notevoli quantità di merci in un intervallo di tempo breve. È pertanto necessario che tali magazzini siano dotati di ampie aree di ingresso e uscita, attrezzate per poter rispondere alle esigenze richieste in materia di tempistiche e precisione.
Accessi per veicoli e camion di grandi dimensioni
Il secondo fattore che influisce su progettazione e sviluppo delle vie di accesso ad un magazzino è l’utilizzo di camion di grandi dimensioni, usati per ridurre i costi di trasporto e ottenere una maggior efficienza nei trasporti.
Le dimensioni e i pesi dei veicoli stradali vengono determinati dalle direttive specifiche vigenti in ogni paese che, in genere, fissano la lunghezza totale massima dei cosiddetti autotreni (18 m), quella degli autoarticolati (16,5 m) ed infine quella dei semirimorchi (13,6 m). Il peso massimo per ciascun asse non può superare le 14 t se singolo o le 18 t in caso di asse tandem, per un peso massimo complessivo di 40 t a veicolo.
Tuttavia in molti paesi dell’Unione Europea circolano convogli stradali di oltre 18 m. Inoltre, la scomparsa delle frontiere nella stessa UE e l’utilizzo, sempre più intenso, del traffico intermodale, che prevede l’abbinamento di ferrovia e strada, fanno sì che a poco a poco questa tendenza si stia introducendo anche negli altri stati, come accade in Spagna.
Nei porti europei sono presenti container di 48 e persino 53 ft (piedi) di lunghezza (rispettivamente 14,6 e 16,15 m). Di conseguenza, si rende necessario l’utilizzo di semirimorchi più lunghi di quanto indicato nelle direttive. Il trasporto intermodale delle cosiddette casse mobili con un peso minimo di 37 t, e che molto spesso arrivano alle 45 t, superano il limite di 40 t per veicolo indicato nella norma.
I camion di grande portata rappresentano una vera sfida per la progettazione delle stazioni di smistamento dei veicoli, è dunque necessario prevedere questo aspetto con il dovuto anticipo e progettare tali aree con un’ampiezza sufficiente. Come avviene per la lunghezza, anche l’altezza dei camion è limitata nella fattispecie a un massimo di 4 m.
I fabbricanti di questi veicoli hanno già progettato modelli noti come high cube, nei quali il vano di carico ha dimensioni maggiori, ma per non superare l’altezza massima, i pianali sono stati ribassati, ottenendo in questo modo una maggiore capacità volumetrica.
Per quanto riguarda la progettazione del layout di magazzino, è necessario tenerne conto perché implica che vi saranno camion con pianali di altezze diverse, che dovranno essere necessariamente caricati e scaricati dalle baie.