Gestione delle scorte: 5 metodi per gestire lo stock di magazzino
Le scorte di magazzino sono la "croce e delizia" delle aziende. Da un lato sono necessarie e possono rappresentare un'opportunità, dall'altro comportano un costo da ridurre. Conoscere i metodi per la gestione delle scorte, aiuta a lavorare sulla riduzione gli oneri legati allo stock (che in alcuni casi possono rappresentare un 25% del prodotto).
Oltre all'efficienza economica, gestire le scorte in maniera intelligente ha un impatto positivo sulle strategie delle imprese. Disporre di un ventaglio di metodi più ampio permette infatti di scegliere la tecnica migliore in base alle esigenze specifiche dell'azienda.
In questo articolo faremo una rapida panoramica dei metodi e dei modelli di gestione delle scorte, occupandoci dei criteri FIFO e LIFO, del modello di Wilson, del Just-in-time (JIT) in ambito distributivo, e infine dell'analisi ABC.
Metodo FIFO (First In, First Out)
Questa tecnica punta a far ruotare le referenze più vecchie, ovvero quelle che arrivarono per prime nei canali o sugli scaffali. FIFO, acronimo di first in, first out, sta a indicare la regola alla base del criterio: il primo prodotto ad entrare, sarà anche il primo ad uscire.
Questo criterio è facile da applicare ed è pensato per dare priorità ai flussi delle merci. Allo stesso tempo permette di tenere sotto controllo fattori quali l'obsolescenza e la scadenza dei prodotti, risultando così indicato per la gestione delle scorte deperibili.
Metodo LIFO (Last In, First Out)
È l'opposto del metodo FIFO. In questo caso l'ultimo prodotto ad entrare sarà anche il primo ad uscire. Per capirci, in un magazzino di stoccaggio sarà sempre l'unità di carico entrata più recentemente, ad uscire per prima. Questo criterio, ideale per accumulare merci per lunghi periodi (stoccaggio ad accumulo), risulta poco adatto alla conservazione di prodotti deperibili.
Nell'articolo interamente dedicato al metodo LIFO è possibile approfondire i vantaggi derivanti dall'applicazione di questo criterio porta e quali sono i sistemi di stoccaggio necessari per mettere in pratica la logica del last in first out.
Modello di Wilson o del lotto economico (EOQ)
Il modello di Wilson, noto anche come "lotto economico" o metodo EOQ (Economic Order Quantity), è ideale per le PMI che gestiscono una quantità di ordini quotidiana piuttosto bassa. Le piccole e medie imprese possono sfruttare questo modello, per altro facile da implementare, sempre e quando gli ordini avvengano in maniera regolare.
Condizioni necessarie per applicare il modello di Wilson sono:
- La quantità di ordini acquistati è costante.
- L'intervallo fra ordini successivi (in genere tra due ordini) è costante.
- L'ordine in arrivo genera stock.
Just in Time (JIT)
Questo metodo di gestione delle scorte, in realtà pensato per ottimizzare il processo produttivo in chiave lean, ha di fatto trovato un'applicazione anche in ambito logistico. Questo metodo cerca l'ottimizzazione totale dello stock, seguendo un concetto di stoccaggio che prevede che in magazzino ci siano solo le scorte assolutamente necessarie (e mai in accumulo).
La logica del just in time si basa su un approccio "pull" delle scorte, puntando a un'ottimizzazione dei processi fondata sull'eliminazione degli sprechi. Come metodo gestionale è abbastanza esigente e richiede una certa capacità di coordinazione lungo l'intera supply chain: la sincronizzazione tra processi di produzione e di distribuzione deve essere perfetta.
È possibile approfondire l'argomento consultando il nostro articolo interamente dedicato al modello just in time.
Analisi ABC
Questo metodo classifica le merci in 3 categorie a seconda dell'importanza che rivestono all'interno del magazzino. È un tipo di analisi che viene realizzata spesso in combinazione con altri indicatori, specialmente con l'indice di rotazione.
- I prodotti di categoria A sono i più importanti e quelli che hanno il più alto valore di consumo annuo. Le scorte di queste merci o prodotti vengono controllate costantemente e spesso devono essere anche stoccate in aree con condizioni ambientali specifiche. Per questa categoria di stock bisogna sempre vigilare il punto di riordino onde evitare eventuali rotture di stock.
- I prodotti della categoria B occupano una posizione intermedia (15% - 25% del valore di consumo annuo). In termini di gestione, bisogna solo assicurarsi che le percentuali non cambino altrimenti dovrebbero passare a prodotti di categoria A o C.
- Gli articoli del gruppo C hanno il più basso valore di consumo annuo. Per questa ragione il loro riordino è meno frequente. Come regola generale, le aziende non stoccano più di un articolo del gruppo C ed effettuano un nuovo ordine dello stesso articolo solo quando esce dal magazzino.
Per decidere quale tra questi metodi è il più idoneo alla gestione delle scorte del tuo magazzino, devi anche considerare altri fattori come: i volumi degli ordini, la superficie disponibile per lo stoccaggio, il layout del magazzino, le previsioni di ordini annuali e i valori di consumo. Oggi più che mai il successo si trova nei dati. Quanti più ne avrai a tua disposizione, più facile sarà individuare il metodo di gestione dello stock.