Jidoka è uno degli strumenti del lean manufacturing per mantenere il flusso di lavoro

Jidoka: il metodo che migliora i processi produttivi

05 set 2024

Jidoka è uno degli strumenti per mantenere il flusso di lavoro e affrontare in modo definitivo i problemi che possono sorgere nella lean supply chain.

Cos’è il metodo jidoka e a cosa serve?

Jidoka è un approccio della filosofia della produzione lean che dà priorità al controllo della qualità in ogni fase del processo produttivo. Si basa sull'arresto immediato delle linee di produzione quando viene rilevato un errore. In questo modo si evita la creazione di grandi volumi di prodotti che non rispettano gli standard o sono difettosi, si riduce il potenziale impatto negativo sulle vendite o sull’esperienza del cliente e si persegue l’eccellenza operativa.

Qual è la finalità del metodo jidoka?

Lo scopo dell'implementazione del metodo jidoka è quello di fabbricare prodotti che non solo soddisfino le aspettative degli utenti, ma le superino. Bloccare la linea di produzione al primo segnale di un problema offre l’opportunità di affrontarlo direttamente alla fonte, impedisce che si ripeta e promuove una cultura focalizzata sul miglioramento continuo.

L'origine del jidoka

Sakichi Toyoda, che in seguito fondò il gruppo Toyota, progettò un meccanismo che consentiva di fermare automaticamente i telai ogni volta che si rompeva un filo. Questo inconveniente causava difetti nei prodotti, ma grazie al dispositivo ideato da Toyoda, che avvisava gli operatori tramite un segnale visivo, si riuscì a limitare i fermi di produzione e il sistema garantiva il controllo automatico.

Il Jidoka può essere applicato alla logistica durante il monitoraggio delle anomalie
Il Jidoka può essere applicato alla logistica durante il monitoraggio delle anomalie

Quali sono i 4 principi del jidoka?

Il metodo jidoka si basa su quattro principi fondamentali ancora validi. I produttori moderni possono applicarli per assicurare la continuità dei loro flussi di lavoro e mantenere il loro takt time:

  1. Rilevare anomalie. L'obiettivo è che le macchine stesse siano in grado di rispondere ai loro guasti e inviare segnali che avvisino gli operatori per evitare qualsiasi alterazione dei processi. Questa filosofia copre tutti i tipi di complicazioni, compresi i prodotti difettosi o le materie prime in cattive condizioni.
  2. Interrompere la produzione. Una volta individuato l’errore, la macchina deve arrestare la sua attività senza intervento umano. Naturalmente gli operatori devono avere la possibilità di fermare le linee in caso di emergenza.
  3. Prendere provvedimenti. Dopo aver tentato di risolvere rapidamente il problema, bisogna decidere se è possibile riprendere la produzione.
  4. Evitare che si ripeta. Se il problema è stato risolto, la persona o il team responsabile deve indagare sull'accaduto, scoprire come prevenirlo a lungo termine e implementare i miglioramenti necessari affinché non accada nuovamente.

Differenza tra jidoka e poka-yoke

Jidoka e poka-yoke sono due tecniche sviluppate in Toyota e, pur avendo alcune somiglianze, offrono soluzioni diverse.

  • L'asse centrale del jidoka sono le macchine o i sistemi che si fermano da soli in caso di errore. A tale scopo vengono utilizzati elementi di monitoraggio come sensori o rilevatori. Ecco perché questo metodo è conosciuto anche come “autonomazione, una parola nuova che unisce i concetti di autonomia e automazione.
  • Il poka-yoke, invece, cerca di eliminare completamente gli errori attraverso l’implementazione di misure preventive. Si concentra su azioni ripetitive in cui è relativamente facile commettere errori e su come impedire che si verifichino mediante dispositivi progettati per anticiparsi agli esseri umani. Un esempio è il meccanismo di sicurezza che blocca? l'attivazione di elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie o microonde finché le loro porte non vengono chiuse.

Come implementare il metodo jidoka

Mettere in pratica il jidoka in un’azienda implica un cambio di paradigma. Adottare questa filosofia significa prestare attenzione alle complicazioni apparentemente insignificanti e non lasciarle da parte mentre si affrontano altre emergenze e scadenze di consegna. Sebbene il jidoka si concentri sulle macchine, sono le persone che hanno il potere di migliorare i processi. Questi sono i primi tre passi da seguire per riuscirci:

  1. Cercare la collaborazione dei manager. Per garantire la corretta implementazione del jidoka, è essenziale che i manager comprendano i vantaggi di questo metodo e che fermino la produzione in tempo può rappresentare un’opportunità di crescita. In questo modo, l'intera azienda saprà qual è il contributo del jidoka e gli darà la stessa priorità che ad altri sistemi come il just-in-time.
  2. Stabilire una valutazione. Prima di mettersi al lavoro, bisogna riflettere sulla fattibilità dei processi, sulle implicazioni e sui requisiti per l’implementazione del jidoka.
  3. Iniziare con piccoli progetti. È consigliabile iniziare con dei test su alcune macchine prima di estendere questa maniera di lavorare al resto dell'organizzazione.
Analizzare i problemi con il metodo jidoka si traduce in maggiore produttività e minori costi
Analizzare i problemi con il metodo jidoka si traduce in maggiore produttività e minori costi

Quali vantaggi fornisce il metodo jidoka?

Incorporare il jidoka nei cicli operativi apporta molteplici vantaggi alle aziende che optano per questa filosofia:

  • Maggiore produttività. Rilevare le irregolarità in tempo evita di dover interrompere le serie e ricominciare a farle. Inoltre, questo metodo consente agli operatori di lavorare su più di una macchina contemporaneamente.
  • Abbassamento dei costi. Smettere di produrre prodotti difettosi si traduce in minori spese per riparazioni, capitale umano e materie prime.
  • Soddisfazione del cliente. La qualità dei prodotti e il rispetto dei tempi di consegna migliorano l'esperienza d'acquisto.

Esempi di jidoka in situazioni quotidiane

Al di là dei telai di Sakichi Toyoda, il jidoka è molto presente negli oggetti e nei processi quotidiani:

  • Dispositivi elettronici. Un esempio di jidoka si trova nelle stampanti domestiche o per ufficio e nella loro funzione di arresto automatico in caso di potenziale inceppamento della carta. Queste interrompono la stampa ed emettono un segnale visivo o acustico in modo che l'utente possa ricollocare i fogli prima di sprecare altro inchiostro o aggravare il problema.
  • Trasporto. I veicoli sono dotati di dispositivi visivi che informano il conducente su ciò che potrebbe danneggiarli. 
  • Sanità. Gli operatori sanitari controllano lo stato di salute dei loro pazienti monitorando i loro parametri vitali. Quando rilevano qualsiasi anomalia, questi dispositivi avvisano il personale che può intervenire immediatamente.

Dalla produzione alla logistica

Le aziende più competitive studiano attentamente il proprio funzionamento, cercano forme per migliorare i loro processi e integrano gli ultimi progressi tecnologici per migliorare il lavoro dei propri team. L'automazione del magazzino e il suo controllo mediante il software di gestione Easy WMS di Mecalux, che offre visibilità e tracciabilità totale dei prodotti e del loro stato, sono ottimi alleati per raggiungere questo obiettivo. Questi programmi permettono di individuare in tempo le anomalie, cioè di rispettare il primo principio della metodologia jidoka. Contattaci e troveremo la soluzione più adatta alla tua azienda.

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