Allocazione delle risorse in magazzino: i criteri più difusi
L’allocazione delle risorse all’interno del magazzino, ovvero la disposizione delle unità di carico all’interno dei sistemi di stoccaggio, è uno degli aspetti che maggiormente incide sull’efficienza logistica di un’impresa.
La politica di allocazione da applicare dipende dalle esigenze specifiche di ogni azienda, ma anche dalle caratteristiche delle merci. In questo articolo vedremo quali sono le strategie più diffuse e quali fattori è bene considerare al momento di scegliere un criterio anziché un altro.
Allocazione delle risorse: i criteri più utilizzati
Esistono quattro criteri per collocare al meglio le unità di carico all’interno dei sistemi di stoccaggio.
- Allocazione a posti dedicati: a ogni codice SKU si assegna una precisa postazione per un tempo determinato. Questo facilita la localizzazione del prodotto anche in assenza di un software di magazzino.
- Allocazione a posti condivisi: gli articoli possono essere allocati all’interno delle scaffalature in una qualsiasi postazione di stoccaggio, seguendo la logica pianificata e stabilita in precedenza per quel che riguarda la mappatura del magazzino.
- Criterio caotico o stoccaggio caotico: in questo caso le merci vengono collocate sul primo scaffale libero a mano a mano che entrano in magazzino. Per questo criterio è necessario disporre di un software di gestione del magazzino.
- Allocazione a zone dedicate: come è facile intuire, in questo caso si suddivide il magazzino in aree e le merci vengono ordinate per zone.
Va sottolineato che in numerosi magazzini si applicano criteri misti che combinano le diverse maniere di organizzare i prodotti precedentemente elencate.
Come collocare al meglio le risorse?
La scelta del criterio di allocazione deve essere supportata da tre buone pratiche che andremo ad approfondire qui di seguito.
1. Studio delle caratteristiche delle merci stoccate
- Le caratteristiche fisiche dei prodotti (peso e volume): tali valori determinano lo spazio che andranno ad occupare in magazzino, oltre a permettere di scegliere in maniera più oculata i sistemi di stoccaggio da impiegare. Ad esempio, i prodotti più pesanti potranno essere disposti ai livelli inferiori delle scaffalature. Nota: per misurare e pesare le merci, si raccomanda di adoperare un metodo comune, preferibilmente automatizzato, al fine di evitare errori. Un altro aspetto da non trascurare è la standardizzazione e semplificazione delle procedure di imballaggio, poiché contribuiscono ad aumentare l’efficienza del magazzino.
- Compatibilità, resistenza e merci deperibili: si tratta di fattori essenziali da considerare al momento di allocare le merci all’interno delle scaffalature. Nei magazzini progettati per lo stoccaggio di prodotti chimici, ad esempio, è importante scegliere il criterio di allocazione che garantisca la perfetta compatibilità delle merci (basata sulla classificazione degli agenti chimici, appunto). In un deposito all'aperto, le merci vanno disposte analizzando il grado di resistenza alle intemperie. Nel caso dello stoccaggio di merci deperibili, invece, è consigliabile collocare le merci sugli scaffali in virtù di parametri ben precisi (data di scadenza, temperatura di conservazione richiesta, livelli di umidità ecc.)
2. Analisi dei sistemi di stoccaggio disponibili e della distribuzione dello spazio nel magazzino
- Si consiglia di stabilire una nomenclatura che identifichi tutte le ubicazioni, più dettagliata, più complessa sarà, risulterà però più precisa. Bisogna includere l'identificazione con numeri o lettere dei canali, degli scaffali, di ogni livello in altezza e di ciascuna ubicazione. Questo lavoro può essere esteso alle aree del magazzino, ai corridoi o ai container.
- Il calcolo della capacità di stoccaggio e dello spazio occupato sono essenziali: se la percentuale di spazio occupato raggiunge il 90% o 95%, è opportuno rivedere i criteri di allocazione delle scorte e verificare che si stia utilizzando la superficie in modo efficiente. È inoltre necessario valutare se il tipo di scaffalatura industriale installato in magazzino sia il più efficace, soprattutto se si tratta di sistemi compattabili o con accesso diretto alle merci. In generale, i primi sono più adatti quando si lavora con molti pallet per referenza; i secondi sono più versatili quando vengono gestiti pochi pallet per codice.
3. Monitoraggio dei movimenti delle merci e degli operatori all’interno del centro
- Movimentazione delle merci
- Indice di rotazione delle scorte: consente di disporre le merci in base alla frequenza con cui arrivano in magazzino. Questo aspetto è direttamente correlato alla domanda annuale delle merci. Seguendo il metodo ABC, il criterio generale di allocazione delle scorte prevede di posizionare le merci con un maggiore turnover più vicino ai dock di input e output, e spostarsi verso posizioni più lontane con il ridursi della rotazione.
- Metodi FIFO e LIFO: questi due acronimi si riferiscono alla tipologia di flusso delle merci. Il FIFO (First In, First Out): le prime merci che entrano sono le prime ad uscire. Viceversa, il flusso LIFO (Last In, First Out) implica che l’ultima merce arrivata in magazzino è la prima ad uscire.
- Movimenti e spostamenti dei magazzinieri
La distanza percorsa da ciascun operatore dipende principalmente dal metodo di prelievo applicato, dal grado di accessibilità dei prodotti sugli scaffali e dalle attrezzature utilizzate per realizzare il picking. Ad esempio, i nastri trasportatori o i trasloelevatori riducono il lavoro degli operatori e, nel caso dei magazzini completamente automatici, permettono di fare a meno dei carrelli elevatori.
Per ottimizzare le ubicazioni in maniera efficace si può ricorrere ai moderni sistemi di stoccaggio 4.0, in grado di massimizzare la capacità di stoccaggio, minimizzare gli spostamenti degli operatori e di adattare il magazzino alle caratteristiche dei prodotti.
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